Visualizzazioni totali

domenica 6 febbraio 2011

Luigi Canzi, garibaldino, deputato e senatore

Senatore Luigi Canzi cittadino di Ossona

Sen. Luigi Canzi nacque a Milano il 29-09-1839 da Canzio e Lucia Margherita Pecchio Oggero, ( la famiglia Canzi sembra originaria di Ossona ) sposato con Maria Antongini, ebbe il figlio Mario che perse in giovane età.

A metà dell' ottocento la famiglia Canzi, composta da Luigi Canzi capofamiglia e dalla sorella Angela, poi maritata Battaglia, risultano residenti ad Ossona in via dei Fattori (dal vecchio registro dell'anagrafe del comune di Ossona).

Possidente, in quanto eredita dal padre nel 1864 delle proprietà (case e terreni) in Ossona, Casorezzo, Furato, Mesero e Santo Stefano, di professione era industriale e agricoltore.

Nel 1866 partecipò, come ufficiale, alla campagna garibaldina nel Tirolo.

Cariche e titoli:

Membro del Consiglio di amministrazione della Banca commerciale italiana dal 20 novembre 1894 al 19 novembre 1922.

Vice presidente della Banca commerciale italiana dal 1 giugno 1912 al 28 aprile 1916.

Presidente della Banca commerciale italiana dal 28 aprile 1916 al 18 luglio 1919.

Membro del consiglio d'amministrazione della Società generale italiana Edison di elettricità di Milano dal 1896 al 1922.

Cariche politiche ed amministrative:
Sindaco di Gerenzano
Consigliere provinciale di Milano per Saronno.
Cosigliere comunale ed assessore nel comune di Ossona dal 1900 al 1922.
Eletto alla Camera dei deputati nel 1876, 1880, 1882, 1886, 1892 e 1895.
Senatore del Regno dal 26 gennaio 1910 sino al 19 novembre 1922, data della morte che avvenne a Milano.


Dagli atti parlamentari:
Discorso di commemorazione del Presidente sen.Tommaso Tittoni:

Onorevoli colleghi. Un nuovo lutto ho il dolore di annunziarvi. Il senatore Luigi Canzi si è spento ieri a Milano dove era nato il 29 settembre 1839. Appartenete a ricca famiglia di patrioti ed educato ai più nobili sensi di italianità, nel 1866 con giovane entusiasmo indossò la camicia garibaldina e partecipò da valoroso alla campagna per l'unità nazionale.
Di animo nobilissimo E nutrito di severi studi, ad una vita comoda preferì una esistenza di lavoro e si consacrò interamente all'incremento dell'agricoltura e delle industrie. Viaggiò lungamente, specie nell'estremo Oriente, e dall'esperienza fatta nei suoi viaggi fu non poco avvantaggiata in Lombardia l'industria della seta.
D'ingegno vivacissimo e molto competente nelle questioni industriali e commerciali, egli non poteva rimanere estraneo alla vita pubblica e, mentre faceva parte di varie amministrazioni comunali milanesi e fu consigliere provinciale di Milano, fin dal 1876 fu inviato alla Camera dei deputati quale rappresentante del collegio di Cuggiono.
E, convinto liberale, in Parlamento si affermò subito nella energia e intelligente difesa dei più vitali interessi del paese, suscitando le più vive simpatie dei colleghi per la prontezza e profondità delle sue vedute, per l'equilibrio dei suoi giudizi, per la modestia e mitezza del suo carattere.
Fece parte di molte ed importanti commissioni e innumerevoli sono i suoi discorsi nell'interesse sopra tutto dell'agricoltura e del commercio, sia nel regno che nelle Colonie, come alle discussioni dei bilanci e di materia finanziaria raramente mancò la sua preziosa partecipazione.
Nella Camera dei deputati sedette lungo tempo: rappresentante di Cuggiono fino al 1882, dopo l'allargamento dei collegi elettorali per la sostituzione dello scrutinio di lista a quello uninominale, egli fu per la XV e XVI legislatura fra i rappresentanti del collegio di Milano. E nel 1888, quando dubitò di non godere più la fiducia dei suoi elettori per dissensi sorti circa la questione del protezionismo, obbedendo ad uno squisito senso di correttezza politica, egli non tardò a dimettersi; ma poco dopo, veniva rieletto a grande maggioranza per il collegio di Busto Arsizio e come tale restò alla camera per la XVIII e la XIX legislatura, il 26 gennaio 1910 fu nominato senatore ed anche in Senato, fino a quando glielo permise la tarda età, prestò opera assidua, prendendo parte a varia discussioni in materia di finanza.

Con Luigi Canzi scompare una fervida ed operosa esistenza, animata da un sincero amore per il paese e da una fiducia incrollabile nelle fortune di esso.
Con sentimento di vivo dolore mandiamo alla memoria del caro estinto un reverente saluto e alla famiglia le espressioni del nostro cordoglio.

Intervento del ministro dell'agricoltura De Capitani:Il governo si associa alle parole dell' illustre Presidente in commemorazione del senatore Luigi Canzi.Mi si permetta che, come milanese, io mandi un tributo di reverenza al concittadino che illustrò Milano e l'Italia. Le doti di Luigi Canzi ghe patriota, come amministratore, come uomo politico furono già lucidamente riassunte. Io porò dire che Milano lo amava come uno dei suoi più preclari figli. Alla sua venerata memoria va l'ossequio imperituro.


Senato del Regno, dagli atti parlamentari. Discussioni, 20 novembre 1922.

La tomba del senatore e della famiglia si trova nel cimitero di Ossona, la scritta sulla lapide così recita:


Luigi Canzi di Canzio garibaldino deputato senatore vissuto in epoca due volte eroica e la sua consorte Maria della patriottica famiglia Antongini che lungamente con lui divise affetti ideali qui nella pace del borgo diletto riposano con le spoglie del figlio adorato.

Un ricordo degli ossonesi nel 150° anniversario dell'unita d'Italia

Nessun commento:

Posta un commento