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mercoledì 30 marzo 2011

Modello nave Amerigo Vespucci

- La nave Amerigo Vespucci è stata costruita nel Regio Cantiere Navale di Castellamare di Stabbia (NA), nel 1930 ed è stata varata il 22 febbraio 1931.

-Dislocamento: 1.042 ton. ; 4.146 ton. a pieno carico.


-Dimensioni: 82,38 x 15,56 x 6,65 ml (lunghezza con il bompresso 100,45 ml).

-24 vele per una superficie di 3.000 mq.

-2 motori diesel-elettrici a 8 cilindri da 1.500 CV


-Diametro dell'elica 3.400 mm.

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Avanzamento montaggio del modello scala 1/100























Incubatrice per bachi da seta

L'allevamento del baco da seta ha dato vita nel nostro territorio ad un vero e proprio settore industriale, che comprendeva stabilimenti bacologici e filande, tra le quali ricordiamo quella di Asmonte. Tuttavia la filatura della seta, come di altre fibre tessili, rimase un'attività prettamente domestica fino alla fine del Settecento, quando sorsero le prime filande per la lavorazione dei bozzoli. Nella Ossona di un tempo, nelle case dei mezzadri in primavera si installavano i cosidetti "campi" sui quali si allevavano i bachi, nelle campagne si piantavano continui filari di gelsi per l'alimentazione dei bachi stessi.

Nel 2009, durante la demolizione di un solaio nel cortile in fianco di Villa Litta Modignani sono state ritrovate due incubatrici per bachi da seta, costruite presumibilmente alla fine dell'Ottocento. purtroppo, durante la demolizione del solaio le due incubatrici sono state quasi completamente distrutte.


Recuperando i pezzi rimasti, dalle due incubatrici sono riuscito ad assemblarne una, cercando di limitare il più possibile la sostituzione del legname originario. Comunque le parti sostituite sono rese riconoscibili usando un legname più chiaro.


L'incubatrice era costruita da un doppio contenitore in legno, con intercapedine riempita di segatura di legno per conservarne la temperatura interna. Le uova dei bachi erano pesate a once (1 oncia corrisponde a 28,35 grammi) e venivano collocate all'interno di scatole di cartone (quelle fotografate sono originali), poste una sopra l'altra su dei telai all'interno dell'incubatrice.


Il riscaldamento dell'incubatrice, avveniva attraverso delle candele (o lumini a olio) situate nella parte sottostante, munita di una vite di regolazione per avvicinare o distanziare le candele, consentendo così la regolazione della temperatura interna dell'incubatrice.


Tra le candele ed i telaietti, su cui erano posate le scatole con le uova, era situato un serbatoio contenente acqua, che riscaldandosi grazie alle candele, trasmetteva calore e umidità all'interno dell'incubatrice.


La temperatura interna era di 14° i primi giorni, poi veniva gradualmente aumentata fino al raggiungimento dei 22°, poi mantenuta costante fino alla schiusa delle uova e con essa alla nascita dei piccoli bachi da seta.


Telaietto porta scatole originale


Intercapedine da riempire con segatura
Serbatoio in lamiera zincata per l'acqua


Coibentazione con segatura Serranda per la regolazione dello scarico

Serbatoio per l'acqua posizionato
Telaietti ricondizionati


Telaiatti con le scatole originali


Costruttore dell'incubatrice
Pommelli per regolare il ricambio dell'aria
Vite di regolazione delle candele
Vite di regolazione e porta candele

Particolare della costruzione del cavalletto porta incubatrice